domenica 12 maggio 2013

Il progresso in versi

Ho provato ad immaginare il progresso
Come una grande anima malata
Una enorme concatenazione di cause ed effetti
Grandi numeri e probabilità infinitesimali

Come certe albe di Roma
La cui luce elenca piano gli alberi
Così la linea del progresso si espande
Trasformando i colori delle cose in uno solo
Il bianco

Ho provato ad immaginare il progresso
Come masse di uomini che si spostano
Rincorrendo equilibri impossibili
Mescolando il colore di una bandiera
Con il rumore elettrico di un fast food
Io confondo il bene con i beni
E mi disperdo la coscienza in sensi unici

Guarderò il progresso da lontano
Per esserne affascinato e non coinvolto fino in fondo
Non vedo un altro modo per salvare l'entusiasmo
In questo mondo

Dove ognuno tende ad inseguire
Solo l'ideale di se stesso
Moltiplicando il senso del potere
Ricercando il compromesso

Eppure noi viviamo nel progresso
Lo utilizziamo per ascoltarci
Per accomodarci, per salvare l'entusiasmo
E lo fraintendiamo con la cultura dell'immagine
Del corpo, dell'apparenza

Ne occupiamo le frequenze,
e ci serviamo di certe sue estensioni
fino a rimanerne abbronzati
perchè può sostituire anche la luce del sole
e la ricerca di un Dio

Così, d'istinto, cerchiamo protezione
E poniamo distanze tra l'ideale di noi stessi
E tutto il diverso
Moltiplicando il senso del potere,
ricercando il compromesso.

Guarderò il progresso da lontano
Per esserne affascinato e non coinvolto fino in fondo
Non vedo un altro modo per salvare l'entusiasmo
In questo mondo

Dove ognuno tende ad inseguire
Solo l'ideale di se stesso
Moltiplicando il senso del potere
Ricercando il compromesso

Mi piace immaginare un altro punto dell'universo
Opposto al nostro
Dove un uomo divaga sul progresso del suo mondo
Da una finestra ricavata
In mezzo a una metropoli
Tiromancino, Il progresso da lontano, album In continuo movimento, 2002









Il motore del 2000 sarà bello e lucente
Sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato
Avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina.
Lo potrà respirare un bambino o una bambina.

Ma seguendo le nostre cognizioni
Nessuno ancora sa dire come sarà, cosa farà
Nella realtà il ragazzo del 2000,
questo perché nessuno lo sa.
L'ipotesi è suggestiva, ed anche urgente,
ma seguendo questa prospettiva,
oggi ne sappiamo poco o niente.

Noi sappiamo tutto del motore
Questo lucente motore del futuro.
Ma non riusciamo a disegnare il cuore
Di quel giovane uomo del futuro.
Non sappiamo niente del ragazzo
Fermo sull'uscio ad aspettare
Dentro a quel ghetto del 2000
Non lo sappiamo immaginare.

                                                              Lucio Dalla, Il motore del 2000, album Automobili, 1976


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